Presupposto di applicazione dell’imposta è il possesso di fabbricati, di aree fabbricabili e di terreni agricoli, siti nel territorio dello Stato, a qualsiasi uso destinati, ivi compresi quelli strumentali o alla cui produzione o scambio è diretta l'attività dell'impresa.
Soggetti passivi dell'imposta sono in particolare:
anche se non residenti nel territorio dello Stato o se non hanno ivi la sede legale o amministrativa o non vi esercitano l'attività;
In alcuni casi è prevista però l’esenzione dal tributo così come disciplinata dall'art. 7 del D.Lgs. 504/1992: al suo interno ci sono gli immobili utilizzati da enti non commerciali, tra cui le associazioni sportive, culturali o le organizzazioni di volontariato. L'esenzione è condizionata però dalla circostanza che siano svolte nell'immobile determinate attività, tassativamente elencate, e che tali attività siano svolte con modalità non commerciali, locuzione definita dal DM 200/2012 che non coincide con il concetto di attività non soggetta a tassazione.
In particolare, se si tratta di attività culturali, ricreative e/o sportive viene richiesto che le attività siano svolte a titolo gratuito, ovvero dietro versamento di un corrispettivo simbolico e, comunque, non superiore alla metà dei corrispettivi medi previsti per analoghe attività svolte con modalità concorrenziali nello stesso ambito territoriale, tenuto anche conto dell'assenza di relazione con il costo effettivo del servizio. È evidente come tale requisito circoscriva significatamente la platea dei destinatari dell’agevolazione.
La “Circolare n.48/2024-2025 Imu ed enti non commerciali: chi la deve versare e chi no” esamina alcune casistiche ed è scaricabile dalla piattaforma ‘Servizi per le associazioni e le società sportive – sezione CIRCOLARI’ dell’Area Riservata web Uisp 2.0, a cui possono accedere gratuitamente i dirigenti dei sodalizi affiliati e raggiungibile anche attraverso l’AppUISP. (E.Fr.)